VI RACCONTO LA COFOE DI FIRENZE

Una riunione della Conferenza sul Futuro dell'Europa tenutasi a Fiesole, vicino Firenze

Chiudete gli occhi e immaginate un’Europa dove le grandi riforme economiche, la politica internazionale, la lotta ai cambiamenti climatici e il futuro stesso della democrazia siano influenzate dalle decisioni di comuni cittadini provenienti dai 27 paesi membri. Con l’aiuto di esperti e moderatori si riuniscono periodicamente, studiano ed entrano nel merito di specifici provvedimenti, dibattono ciascuno nella propria lingua e si capiscono grazie alla traduzione simultanea ed infine deliberano su quello che le istituzioni dovrebbero realizzare per il bene collettivo.

Ora riapriteli e abituatevi a crederci, perché non si tratta di uno scenario fantascientifico, ma del grande appuntamento di democrazia partecipativa che da ben 7 mesi l’Unione Europea promuove per riformare le proprie politiche. La Conferenza per il Futuro dell’Europa, indetta a maggio scorso, la più significativa consultazione civica nella storia dell’UE, è composta infatti proprio da cittadini sorteggiati dai database di società di sondaggio, un vero e proprio campionamento casuale. Il modello internazionale a cui si rifà è quello delle Citizens’Assembly:  col supporto di esperti, i cittadini hanno la possibilità di studiare, discutere e decidere per il proprio futuro, laddove gli eletti da soli non riescono a dare soluzioni adeguate.

Perchè un'assemblea dei cittadini?

Se questa prassi si è diffusa con successo in molti paesi, un motivo c’è: le elezioni sono sempre più basate sull’inseguimento del consenso a breve termine e la logica di contrapposizione. Chiamare i cittadini alle urne, a distanza di anni tra una tornata e l’altra, non basta più a farli sentire parte attiva di una comunità. Per questo alcuni grandi temi che la politica elettorale non riesce ad affrontare, o perché non portano consenso nel breve termine (per esempio il cambiamento climatico), o perché ostaggio di opposti interessi di partito (per esempio questioni di democrazia come le leggi elettorali) possono trovare concrete proposte di riforma proprio attraverso le assemblee dei cittadini.

Una riunione delle riunioni della Conferenza
Una delle riunioni della Conferenza. Foto di Spingroll Media.

 

Di questa evidenza, dunque, si sono accorte anche le istituzioni europee, che hanno adottato una consultazione di cittadini estratti a sorte su quattro macrotemi: economia, democrazia, cambiamento climatico, ruolo dell’UE nel mondo. Proprio in Italia, a Fiesole, ha fatto tappa il weekend scorso l’incontro conclusivo del panel sulla democrazia. Convocati per un ciclo di incontri i cittadini hanno discusso e votato, prima in piccoli sottogruppi di approfondimento e poi in plenaria, raccomandazioni sul futuro di democrazia, stato di diritto e sicurezza in Europa. Ad esempio, tra le raccomandazioni approvate, ce n’è una che chiede all’UE proseguire nel suo investimento sulla partecipazione civica, e istituire almeno un’assemblea dei cittadini su base annuale, e di rendendone vincolanti le deliberazioni, per evitare che le istituzioni possano farne carta straccia.
Chi scrive ha partecipato come osservatore ai lavori della conferenza di Fiesole, raccogliendo testimonianze dei cittadini sorteggiati e ascoltando da vicino i dibattiti dei gruppi (video a fine articolo).
Mentre dunque l'Europa e sempre più paesi nel mondo si muovono nella direzione dell’innovazione democratica, sul piano nazionale l’Italia sembra restare ferma.

La proposta

Per fortuna, qualcuno nel nostro paese sta muovendo i primi passi in questa direzione. Si tratta della campagna “Cittadinз per il Clima”, promossa dalla coalizione “Politici Per Caso – Informàti per decidere”, sostenuta dal movimento paneuropeo Eumans di Marco Cappato. Da pochi giorni è in corso la raccolta firme online, ai banchetti e nei comuni delle 50.000 firme necessarie a depositare in Parlamento una legge di iniziativa popolare che prevede l’istituzione in Italia a tutti i livelli amministrativi delle Assemblee dei Cittadini quale strumento di partecipazione deliberativa a disposizione di cittadini e istituzioni, chiedendo che la prima di queste si tenga sulla più grande emergenza del nostro tempo: la crisi climatica. Anche Guy Verhofstadt, il popolare europarlamentare ed ex premier belga, si è speso a sostegno dell’iniziativa italiana durante la sua visita a Fiesole.


Chi legge può dare direttamente una mano firmando qui la proposta di legge, per far sì che anche l’Italia abbia finalmente un nuovo orizzonte nell’innovazione democratica e nella lotta ai cambiamenti climatici.

 

Panorama di Firenze
Panorama di Firenze. Foto di Springroll Media