Lettera aperta all'UE per un carbon pricing globale, ispirata a pubblicazioni peer review e alle ricerche di premi nobel.
Un più efficace sistema di tariffazione delle emissioni (carbon prcing) contribuirà a ridurre l'uso di combustibili fossili. La ridistribuzione delle entrate può inoltre facilitare la transizione energetica per le categorie più vulnerabili.
Il riscaldamento globale è una sfida collettiva oltre che un'emergenza ambientale ed economica (1,2). Economisti e istituzioni non dubitano più che il carbon pricing, realizzato come sistema di scambio delle quote di emissione (come il sistema ETS dell'UE), sia il modo più efficace per ridurre le emissioni di gas serra. Accademici ed esperti hanno dimostrato che per limitare il riscaldamento globale in linea con l'Accordo di Parigi, un sistema di tariffazione delle emissioni debba essere esteso a livello globale e con un prezzo di almeno 75 dollari entro il 2030 (3). Inoltre, secondo un recente studio, un’equa transizione verde richiederebbe che le nazioni ricche e ad alte emissioni abbandonassero gradualmente tutta la produzione di petrolio e gas entro il 2034. Le nazioni più povere avrebbero invece tempo fino al 2050 per terminare la produzione (4).
Eppure, alcuni governi dell'UE e parti del Parlamento europeo considerano erroneamente il carbon pricing un rischio economico. Anche in Europa, dove è in vigore il più grande sistema di carbon pricing al mondo, si continuano a fornire permessi di emissione gratuiti alle industrie ad alta intensità energetica. Questo anche per quei settori dove il rischio di carbon-leakage (delocalizzazione delle emissioni) è minore. Alcuni governi continuano a fornire miliardi di euro di sussidi all'economia dei combustibili fossili in nome del benessere sociale e della competitività economica (5,6).
Un solido sistema di tassazione delle emissioni, necessario per combattere l'emergenza climatica, porterebbe un calo significativo e persistente delle emissioni di gas serra, ma anche a un aumento dei prezzi dell'energia e dei materiali. I relativi costi ricadrebbero in modo sproporzionato sulle famiglie a basso reddito che necessitano di misure di compensazione (7).
Per questo la ridistribuzione dei proventi del carbon pricing è necessaria, non solo per ridurre i costi economici di questa misura ma anche per rafforzarne il sostegno pubblico (8,9). Un simile approccio è fondamentale per qualsiasi sistema di carbon pricing e dovrebbe essere uno dei pilastri principali di un futuro accordo di portata globale (Climate Club), da promuovere con urgenza in tutto il mondo. Con questa iniziativa, chiediamo al Parlamento europeo e al Consiglio (10):
- Rafforzare gli elementi principali del pacchetto Fit for 55 (11), per ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra dell'UE del 65% rispetto ai livelli del 1990 (e non solo del 55% ) e adottare disposizioni per raggiungere la neutralità carbonica (Net Zero) entro il 2045.
- Rafforzare il sistema di tariffazione del carbonio dell'UE (ETS) stabilendo una più rapida eliminazione delle quote gratuite (2030) e prevedendo un prezzo del carbonio non limitato anche ai settori del riscaldamento o dei trasporti, se necessario per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
- Ridistribuire una parte sostanziale dei proventi della tariffazione del carbonio alle famiglie a basso reddito. Spostando così la tassazione dal lavoro al consumo di risorse non rinnovabili, e rafforzando il fondo sociale per il clima dell'UE.
- Promuovere a livello globale l'istituzione di un "Climate club" (12) in cui tutti i Paesi partecipanti adottino un solido sistema di tariffazione del carbonio, tenendo in debita considerazione la ridistribuzione dei proventi alle famiglie a basso reddito.
Il Climate Club dovrebbe istituire un Global Incentive Fund (13). Ogni Paese con emissioni di CO2 pro-capite, attuali o storiche, superiori alla media globale dovrà contribuirvi con una quota proporzionale. Il fondo sarà utilizzato per sostenere iniziative sostenibili nei Paesi a basso PIL.
Note e riferimenti
1 Council of the European Union - Climate change costs lives and money, 2020.
2 European Environment Agency, Economic losses from climate-related extremes in Europe. 2023.
3 S. Black, I. Parry, More Countries Are Pricing Carbon, but Emissions Are Still Too Cheap, International Monetary Fund, 2022.
4 D. Calverley, K. Anderson, Phaseout Pathways for Fossil Fuel Production within Paris-compliant carbon budgets, 2022.
5 European Court of auditors, “Energy taxation, carbon pricing and energy subsidies”, 2022.
6 C. Maarfield et al., Fossil Fuel Subsidies in the EU, CAN Europe, 2023.
7 ISPI. From the Green Deal to REPowerEU: The Green Transition in Europe and Beyond, 2022.
8 Carattini S, Carvalho M, Fankhauser S. Overcoming public resistance to carbon taxes. Wiley Interdiscip Rev Clim Change. 2018.
9 Fiscal and Distributional Analysis of the Federal Carbon Pricing System, Ottawa, Canada, 2019.
10 Reference treaty articles (TFEU): Article 191, 192, 193 of “The treaty on European union and the treaty on the functioning of the European Union”.
11 European Commission, “Fit for 55”: delivering the EU's 2030 Climate Target on the way to climate neutrality, 2021, COM(2021) 550.
12 William Nordhaus, Climate Clubs: Overcoming Free-riding in International Climate Policy, American Economic Review, 105(4): 1339–1370, 2015.
13 R. Rajan, A Global Incentive Scheme to reduce carbon emissions, University of Chicago Booth School, 2022.